SERE D’ESTATE A PALAZZO D’ARCO RASSEGNA ALDO SIGNORETTI
Prosa • Musica • Danza nel Cortile d’Onore di Palazzo d’Arco di Mantova
Posto unico non numerato € 10 Prevendite: venerdì 26 e sabato 27 maggio e nei giorni di spettacolo presso biglietteria del Teatrino D’Arco, ore 17:30 - 19:00. Informazioni tel. 0376325363 / 3757364473 oppure via mail a: biglietteria@teatro-campogalliani.it
In caso di maltempo lo spettacolo verrà replicato la sera successiva
“Se adesso la percorriamo dieci volte più rapidamente di quanto si facesse un secolo fa, al fatto la terra è più piccola di allora.”
Miss Phyllis Fogg è, come la sua controparte maschile nel romanzo originale, un esempio tipico del carattere inglese immaginato da un Francese: flemmatica, precisa, fredda ma eccentrica – e incapace di resistere a una scommessa.
E così, quando un’innocua conversazione al club diventa una discussione sull’efficienza dei mezzi di trasporto moderni, la nostra eroina non esita un istante a partire per il giro del mondo insieme alla sua nuova cameriera francese, l’energica e leale – seppure alquanto svagata – Passepartout.
Il problema è che questa precipitosa partenza segue di pochissimo una clamorosa rapina alla Banca d’Inghilterra – compiuta, a quanto pare, da “una signora di bell’aspetto e buone maniere”… Convinto di avere individuato la ladra, il Detective Fix, assistito dal suo fido sergente indiano, si mette in viaggio a sua volta, inseguendo Miss Fogg per arrestarla.
Chi la spunterà, tra treni, piroscafi, elefanti, ponti in rovina e principesse da salvare, su e giù per quattro continenti? L’irriducibile detective o la tenace signora?
Nel centocinquantesimo anniversario della pubblicazione, il celebre romanzo di Jules Verne arriva sul palcoscenico del Teatrino d’Arco in una riduzione creata appositamente per l’Accademia Campogalliani: una versione al femminile del viaggio più famoso della narrativa avventurosa.
L’intrepida e imperturbabile Miss Phyllis Fogg guida un folto cast attraverso un mondo coloratissimo, che le magie della scenografia trasformano in una celebrazione della fantasia, delle storie e dell’avventura.
NOTE DI REGIA
Il romanzo di Jules Verne racconta un mondo molto diverso dal nostro: un mondo pieno di ottimismo, di fiducia nel progresso e nella scienza; un mondo che, grazie alle innovazioni tecniche e all’espandersi delle reti di trasporto, si poteva percorrere con una facilità e rapidità inimmaginabili soltanto pochi anni prima. Verne intreccia questa modernità ai motivi classici del romanzo d’avventura, e al tema dell’irriducibilità dello spirito umano.
Nell’adattare il romanzo per la scena, siamo partiti da una domanda: e se l’eroe fosse invece un’eroina? Così ecco Phileas Fogg trasformato in Phyllis, una signora secondo cui non c’è nulla che una donna non possa fare come e meglio di un uomo – e quando l’allegro valletto francese Jean Passepartout diventa la cameriera Jeannette, l’intera storia si declina al femminile.
Le nostre eroine si muovono in un mondo tipico della narrativa avventurosa, quello delle letture d’infanzia e dei pomeriggi estivi di giochi a perdifiato… Per restituire quest’atmosfera fantasiosa e brillante lo spettacolo ricorre a costumi suggestivi e scene coloratissime, realizzate in collaborazione con il corso di Scenografia del Liceo Artistico “Giulio Romano”.
Il gioco, l’avventura e la fantasia diventano la chiave per aprire una finestra su un’epoca e il suo modo di leggere la complessità del mondo.
Martedì 13 giugno 2023 ore 21,30
Compagnia teatrale Estravagario Teatro
UOMINI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
di Alessandro Capone e Rosario Galli
regia di Alberto Bronzato
Giovedì 15 giugno 2023 ore 21,30
Compagnia teatrale Baroni Rampanti
VENERE IN PELLICCIA
di Leopold von Sacher-Masoch
adattamento teatrale di Martino Palmisano
regia di Emanuela Bonetti
Domenica 18 giugno 2023 ore 21,30
Coro Armonia Segreta in collaborazione con Accademia Teatrale Campogalliani
VIAGGIO IN UNA NOTTE STELLATA
Direzione M° Michelangelo Rossi
testi di Luca Frildini
Martedì 20 giugno 2023 ore 21,30
Compagnia teatrale Giorgio Totola
LA LOCANDIERA
di Carlo Goldoni
regia di Carla Totola
Giovedì 22 giugno 2023 ore 21,30
Scuola di ballo Teatro Sociale di Mantova diretta da Marina Genovesi
CONCERTO DI DANZA CLASSICA
da Le Silfidi di Fryderyk Chopin e variazioni dal repertorio
Martedì 27 giugno 2023 ore 21,30
Scuola di ballo Teatro Sociale di Mantova diretta da Marina Genovesi
Lo spettacolo è diviso in due tempi con un solo intervallo
La ripresa dello spettacolo nel Settantennale dell’Accademia Teatrale Campogalliani è dedicata alla memoria di Aldo Signoretti e di Silvano Palmierini, rispettivamente magistrale regista e straordinario interprete della primitiva storica realizzazione di TRE SULL’ALTALENA
Il Presidente - Francesca Campogalliani
Ho scelto di riproporre questo spettacolo, senza cambiare nulla dell’originario allestimento e disegno registico, perché non mi sembrava possibile migliorare alcun elemento, tranne la sostituzione di un attore per “forza maggiore”.
Il regista e Direttore Artistico - Maria Grazia Bettini
Nota d’autore
Ci sono varie cose divertenti che potrebbero essere dette sulla genesi e sulla “fortuna”
di questa commedia, ma il dirle non
è opportuno: qualcuno potrebbe adontarsene,
e, a me non sembra il caso di farmi
dei nemici. Le racconterò a suo tempo –
magari in una nuova commedia – lasciando
per ora il curioso alla sua curiosità.
«Tre sull’altalena nasce un po’ per caso:
il titolo aggancia e riecheggia – come è
mio costume – un titolo noto, tentando di
scavalcare a livello subliminare la diffidenza
del pubblico italiano per le cose
nuove e mai sentite. Come commedia – a
parte l’abilità tecnica che sempre e generosamente
mi riconosco – non mi sembrava
gran cosa: e devo un cero e un inno
a Franco Graziosi, che per primo si è
calorosamente divertito leggendola e che
mi ha aperto gli occhi, diciamo, sulle sue
possibilità. Ho constatato poi che la commedia
piace molto agli attori, e mi sono
ricordato del Goldoni, che nel suo Teatro
comico fa dire a un attore: «Perché una
commedia diverta il pubblico bisogna
che prima diverta me».
Che diverta e piaccia agli attori è dunque
un buon auspicio. Poi, rileggendola, mi
sono divertito anch’io: e autoanalizzandomi
un poco, ho scoperto quanto segue:
la commedia – al di là del piccolo mistero
di cui ne circonfondo la nascita – è nata
comunque senza alcuno scopo preciso,
come è per chi dia inizio a un discorso
improvvisato, senza una traccia e senza
una scaletta, è stata condotta con totale
libertà, come è per chi passeggia senza
meta e senza scopo, per il puro gusto di
passeggiare: il risultato è che nel totale disimpegno, nella mancanza di ogni
progetto particolare, sono liberamente
confluiti in queste pagine temi, episodi,
convinzioni, speranze, paure, manie che
appartengono più che a me uomo di teatro
o intellettuale o scrittore, a me uomo in
quanto tale, Luigi Lunari e basta. E – sempre
in questa disimpegnata libertà, non
dissimile da quella sciolta tranquillità che
a volte negli sport procura il record – la
commedia si è disposta «naturalmente»
secondo un ordine e un significato, che
diventano addirittura esistenzial-filosofici.
Al punto che avrei potuto scrivere – del
tutto diversamente da quanto ho scritto
– « Questa commedia tratta dai vari atteggiamenti
che l’Uomo assume di fronte
al grande Problema della Morte.
I tre protagonisti, e la quarta persona che
sopraggiunge alla fine, rappresentano –
secondo una tipologia che attraverso le
quattro maschere della commedia dell’arte
e le carte dei tarocchi risale addirittura
all’antico Egitto – il Potere Economico, la
Sapienza Filosofica e Razionale, la Forza
delle Armi e da ultimo il Popolo Lavoratore
(Pantalone, il Dottore, il Capitano, lo
Zanni, ovvero i segni di danari, di coppe,
di spade e di bastoni). Di fronte all’eterno
problema della Vita e della Morte reagiscono
secondo la propria intima struttura
psicologica e culturale, cedendo alla
paura, trovando rifugio nella razionalità,
alzando le spalle nel cachinno derisivo e
strafottente, sortendo un dibattito che nello
scontro e nel confronto...»
... eccetera eccetera
Luigi Lunari
La commedia nei giudizi della critica
È difficile prendere sul serio una commedia che pone il problema dell’incomprensibilità delle
sue premesse, le quali dopo tutto sono state decise dal drammaturgo, soprattutto se, come è
evidente in questo caso, egli non ci chiede di credere alla sua invenzione come fosse una
metafora decisiva della condizione umana, non ci sorride sopra. E però, proprio per via di
questo suo disimpegno e nella scanzonata superficialità con cui sono trattati i grandi nomi della
filosofia dell’esistenza da Leibniz a Nietzsche, Tre sull’altalena diverte molto il pubblico e riesce
a funzionare egregiamente nel gioco sofisticato dell’autoparodia
(Ugo Volli, «La Repubblica»)
Una commedia così, fosse firmata da Neil Simon o Andrè Roussin, scatenerebbe una gara
fra gli impresari nostrani per accaparrarsela
(Ugo Ronfani, «Il Giorno»)
In Tre sull’altalena si parla dunque di morte con divertita intelligenza: un tema serio affrontato
con il sorriso e l’ironia .il foltissimo pubblico della prima si è sciolto alla fine dello spettacolo
in lunghi e trionfali applausi
(Magda Poli, «Corriere della Sera»)
Con Tre sull’altalena Lunari ha dato il via libera alla propria spontaneità creativa senza equilibrismi
intellettuali, solo usando il filtro di una naturale musicalità sintattica. Ne è sortita forse
la sua più bella commedia
(Paolo Paganini, «La Notte»)
Mettiamoci Sartre e Beckett e Kafka, magari anche Feydeau, per via di quelle porte che si aprono
e si chiudono mettiamoci quel che volete, ma Lunari gioca tutte le carte sue, lasciando – sullo
scivolo di una incalzante comicità – larghi spazi a un impegno carico di significati morali
(Carlo Maria Pensa, «Famiglia Cristiana»)
Dopo l’edizione del debutto (1990 – Teatro dei Filodrammatici di Milano – regia di Silvano Piccardi)
Tre sull’altalena è stata portata in scena in Italia dalla Compagnia Pambieri-Tanzi-Beruschi
(1996 – Teatro Carano – Milano), sempre per la regia di Silvano Piccardi.
La fortuna straniera della commedia comincia nel 1994. Tradotta in francese con il titolo “Fausse
adresse”, viene rappresentata al Festival di Avignone dalla Compagnia Pierre Santini, nel
mese di luglio. In novembre viene portata a Parigi, al Théâtre La Bruyère, dove sta in scena
per 159 sere, poi in tournèe in Francia Tre sull’altalena viene pubblicata in francese su “Avant-
Scène” (febbraio 1995) e in Inglese su “Plays International” (settembre 1994). Da allora, viene
tradotta in ventitre lingue, e pubblicata – oltre che in francese e inglese – anche in spagnolo
(rivista “Ade”), in russo (rivista “Teatr”), in portoghese, in croato e in bulgaro, ed è pubblicata
per il Nord America dalla Blizzard Co.. In Italiano esce nella BUR di Rizzoli, Milano 1994. Poi
presso l’editore Book Time, Milano 2012 Rappresentata in Francia, Germania, Spagna, Portogallo,
Olanda, Belgio, Svizzera, Svezia, Finlandia, Estonia, Rep. Ceka, Slovacchia, Messico,
Argentina, USA, Canada, Russia e CSL, Bulgaria, Cipro, Grecia, Turchia, Israele, Croazia.
Piccola considerazione: rappresentata in otto capitali della CEE dal teatro professionista, ma a
Roma solamente dall’Accademia Teatrale Campogalliani.
Riconoscimenti ottenuti dall’Accademia Campogalliani con
“Tre sull’altalena”
1. GORIZIA TEATRO TENDA AL CASTELLO (luglio 1994)
FESTIVAL TEATRO AL CASTELLO TROFEO “CITTA’ DI GORIZIA”
1º premio alla Compagnia
1º premio alla regia ad Aldo Signoretti
1º premio per il miglior caratterista a Silvano Palmierini
1º premio per il miglior attor giovane a Diego Fusari
1º premio per la miglior caratterizzazione delle piccole parti femminili
a Francesca Campogalliani
Segnalazione per i costumi (Mario Zolin)
2. PESARO TEATRO ROSSINI (settembre 1994)
FESTIVAL NAZIONALE D’ARTE DRAMMATICA
Premio della giuria giovani per il miglior testo di autore contemporaneo
italiano e il miglior spettacolo del Festival
3. SCHIO TEATRO ASTRA (ottobre 1994)
RASSEGNA MASCHERA D’ARGENTO
1º premio della giuria per la miglior regia
Premio per il miglior caratterista della rassegna a Silvano Palmierini
Premio per il miglior attore giovane e il miglior attore generico
assegnati dal pubblico a Diego Fusari e Adolfo Vaini
4. MACERATA TEATRO LAURO ROSSI (ottobre 1994)
RASSEGNA NAZIONALE “ANGELO PERUGINI”
Premio speciale della giuria per il miglior spettacolo
5. ROVERETO TEATRO ZANDONAI (marzo 1995)
RASSEGNA NAZIONALE SIPARIO D’ORO
Primo premio della giuria (presieduta da Ugo Ronfani) SIPARIO D’ORO
alla compagnia
Premio per il miglior attore della rassegna a Silvano Palmierini
6. CASTELLANA GROTTE RASSEGNA NAZIONALE DEL TEATRO COMICO (luglio 1995)
Premio alla compagnia per il miglior spettacolo della rassegna
Premio per la migliore interpretazione a Silvano Palmierini
7. CALTABELLOTTA e SCIACCA PREMIO “SALVO RANDONE” (giugno 1997)
1º Premio al gruppo per il miglior spettacolo
8. VERONA (maggio 1998)
RASSEGNA TEATRALE DI AUTORE CONTEMPORANEO
PREMIO “GIORGIO TOTOLA”
1º Premio al gruppo per il miglior spettacolo
9. IMPERIA FESTIVAL NAZIONALE DEL TEATRO (maggio 2005)
1º Premio al gruppo per il miglior spettacolo
10. MILANO TEATRO NUOVO (luglio 2008)
FESTIVAL DEL TEATRO AMATORIALE
1º premio miglior attore a Diego Fusari
3º premio miglior attore a Adolfo Vaini
3º premio miglior regia a Aldo Signoretti
“TRE SULL’ALTALENA”, allestito dall’Accademia Teatrale Campogalliani dal 1993, e tuttora in
repertorio, è stato rappresentato, oltre che a Mantova e nei luoghi sopra citati, anche in altre
sedi, tra cui quelle prestigiose del Teatro Manzoni di Milano, Teatro della Cometa di Roma,
Vicenza, Trento, Brescia, ecc.