Teatrino di Palazzo d’Arco:
Fa parte dell'omonimo Palazzo d'Arco, di cui era una volta la scuderia, segnata ancora verso un cortiletto interno da una testa di cavallo in terracotta e che conserva tuttora le colonne e sei conche degli abbeveratoi.
Da molti anni dismessa, fu concessa nel 1953 dalla marchesa Giovanna, come sala prove, all'Accademia Teatrale Francesco Campogalliani.
Successivamente, a spesa della stessa marchesa, vi si ricavò il teatro della medesima Accademia, che aprì i battenti per la prima volta il 14 maggio 1962.
La sera del giorno successivo fu rappresentata la farsa di François Molière, “Il matrimonio di Sganarello”, e il presidente dell'Accademia, il compianto maestro Ettore Campogalliani, consegnò una medaglia d'oro alla marchesa Giovanna.
Fra il 1977 e il 1986, e ancora nel 1992, l'ambiente fu adattato alle esigenze del teatro.
L'impianto architettonico è stato comunque rispettato. Sei colonne tuscaniche libere, distribuite, dall'ingresso anteriore al teatro, su due file di tre, scandiscono la sala.
La settima e l'ottava colonna sono costituite da quattro mezze colonne, due murate a destra e a sinistra nella parete d'ingresso, le altre due nella parete di fondo, proprio come nel disegno del Colonna.
Il soffitto è tuttora a vòlti ed è stato conservato il taglio rettangolare delle quattro finestre contemplate nel progetto dell'architetto.
Nell'ampio sottotetto (il fienile previsto dal Colonna) sono visibili le cinque finestrelle rettangolari (attualmente cieche la seconda e la terza), tracciate anche nel disegno, e si conservano tuttora quattro box della scuderia.
Non c'è traccia invece delle colonnine (forse da eseguirsi in legno), recanti in cima una figurina umana, che dovevano distinguere le poste dei cavalli.
Forse non furono eseguite o sono andate disperse.