Note di regia
“Spiriti Solitari, in riva allo Spoon” vuole essere un inno al ritorno, sia esso da un lungo viaggio o da una dimensione più intima del nostro vissuto. Gli epitaffi di Masters qui prendono forma e spirito raccontandoci della loro vita, delle loro sfortune (o fortune), dei loro amori; il tutto racchiuso nella cornice della Collina, cara anche a De André, in riva allo Spoon River.
Le atmosfere, i suoni del bosco, le voci degli attori e delle attrici trasporteranno il pubblico in un viaggio introspettivo, coinvolgente alla ricerca di sé. Perché alla fine siamo tutti un villaggio lungo le rive del fiume.
93%
“ECCELLENTE”
Nel complesso tutti bravi, soprattutto l’interprete di Elsa.
Malgrado la diversa qualità tra gli interpreti, in generale emozionante, soprattutto nella parte finale.
La scena finale in cui la protagonista racconta la sua storia e del suo bambino è stata la più emozionante e meglio interpretata, complimenti all’attrice
Il livello di interpretazione degli attori appariva disomogeneo. Alcuni di essi non sembravano integrati col gruppo
Spettacolo molto interessante e ben organizzato. Ho apprezzato il grande impegno degli attori
Essenziale e ben definita
Costumi molto curati
Molto suggestiva
Interpretazione coinvolgente e toccante
Ottimo spettacolo.. intensa interpretazione degli attori
bravi, convincenti, preparatissimi, io li ammiro perché sono grandi
Uno spettacolo che non da risposte ma, soprattutto per chi ama il teatro, lo Spoon diventa uno stato d’animo e un invito alla riflessione
Ogni personaggio esprime un frammento di solitudine in cerca di riscatto
La scenografia minimalista con un tocco contemporaneo: luci soffuse dalle quali spiccano gli spiriti creando un atmosfera da sogno
Le musiche riprendono i testi e le note malinconiche di De André
I costumi avvolgono i personaggi in una nuvola impalpabile senza dimenticare di aggiungere ad ugluno un particolare che ne delinea il carattere
L’ambientazione surreale del cimitero e del fiume sono ben rappresentati in un atmosfera surreale
Gli attori, nonostante abbiano alle spalle solo 2 anni di scuola, hanno interpretato con i monologhi e i dialoghi lo stato d’animo di ogni personaggio con grande maestria
Il dialoghi a tratti poetici e a tratti duri scavano nelle paure più universali come quello dell’abbandono, il desiderio di lasciare un segno e sopra a tutti la paura della morte mantenendo alta l’attenzione
La rappresentazione è risultata coinvolgente dal punto di vista emotivo, ben recitata da attori e attrici calati nella loro parte. La regia ha saputo armonizzare tutti gli aspetti in gioco. Direi che andrebbe proposta non solo come saggio finale ma come testo teatrale vero e proprio.
Tra le innumerevoli possibilità testuali dell’Antologia di Spoon River ne sono state scelte alcune veramente rappresentative della sua intenzione letteraria.
Grande suggestione pur in un ambiente rappresentativo piuttosto piccolo
Bellissime musiche di accompagnamento, in particolare il momento iniziale e il coro che cantava Fabrizio De André
Adeguati alla rappresentazione: leggeri come l’identità degli spiriti che li indossano
Sempre coinvolgente quando si tratta di riflettere sul "dopo"....
Pur se allievi del corso di teatro, ho riscontrato carattere ed efficacia interpretata in tutti gli attori
Mi è piaciuto molto come il regista ha saputo estrapolare dal testo letterario i brani adatti ad ogni singolo allievo