Stefano Benni (1947-vivente)
I suoi romanzi e racconti contengono, non solo tramite la costruzione di mondi e situazioni immaginarie, una forte satira della società italiana degli ultimi decenni. Il suo stile di scrittura fa ampio uso di giochi di parole, neologismi e parodie di altri stili letterari.
Achille Campanile (1899-1977)
Nel mondo della cultura degli anni Venti, Campanile non tardò a far notare una spiccata vocazione per una composizione anticonvenzionale ed incline alla ricerca dell’effetto.
E’ stato variamente accostato alle ricerche sull’assurdo di Ionesco ed al surrealismo, ma secondo alcune visioni costituirebbe un unicum, un caso pienamente a sé e di non facile comparazione. In particolare Umberto Eco ne analizzò lo stile e la modernità del suo umorismo paradossale e surreale.
Aldo Nicolaj (1920-2004)
Una vita movimentata, dalla deportazione in Germania durante la guerra al soggiorno in Sudamerica come addetto culturale all’Ambasciata del Guatemala, al trasferimento a Roma. Filo conduttore di questi anni e dei successivi è la produzione incessante di testi teatrali, commedie e atti unici.
Nelle sue commedie, molto rappresentate all’estero seppe sperimentare diversi stili, passando con disinvoltura dal simbolismo al neorealismo, dal surrealismo al teatro dell’assurdo.
Roberto Mazzucco (1927-1989)
È stato un autore versatile, voce solitaria e singolare, volto verso ogni genere drammaturgico, ma con prevalente interesse per la satira politica e di costume. Ha rappresentato sette commedie e 14 atti unici, oltre a varie presenze nel cabaret, di cui fu promotore e organizzatore negli anni ‘60. La sua scrittura rifuggiva dal naturalismo e spesso vagava felicemente sul terreno dell’assurdo.
Cos’hanno in comune autori come Achille Campanile, Stefano Benni, Aldo Nicolai e Roberto Mazzucco?
Anche se vissuti in Paesi e periodi diversi, questi autori teatrali sono accomunati da una spiccata vocazione per tutto ciò che è anticonvenzionale e per una sagace vena umoristica.
I dialoghi delle loro opere sono spesso esilaranti, caratterizzati da una forte impronta di ironia e di satira, con cui si prendono gioco beffardamente delle incongruenze della società piccolo borghese in cui vivono.
Spesso contaminati dal Teatro dell’assurdo, scrivono con linguaggio paradossale, farcito di non-sense, giochi di parole, neologismi ed aforismi, creando sul palcoscenico situazioni comiche e surreali.
Dal loro ricco repertorio di commedie, monologhi e dialoghi, gli allievi del Primo Corso di teatro dell’Accademia Campogalliani interpreteranno le opere sopra indicate.