Romanzo epistolare lucido e amaro, altamente drammatico, implacabile atto d’accusa contro i costumi della nobiltà cortigiana, il libro suscitò grande scandalo nella Francia del XVIII secolo. Laclos presenta il quadro realistico di una società moralmente dissoluta e crudele attraverso gli intrighi intessuti da due libertini senza scrupoli - un visconte e una marchesa - per giungere, attraverso il raggiro e senza la minima cura per l’altrui rovina, all’autentico possesso, fisico e morale, di altri esseri gravitanti attorno al loro mondo.
Il visconte di Valmont, cinico seduttore, ha deciso di conquistare la castissima Madame de Tourvel. Confida il suo progetto alla marchesa de Merteuil, sua ex amante e sfrenata libertina. Sarà lei a guidare a distanza le avventure di Valmont, imponendogli di rispettare il codice libertino. Gli consiglia innanzitutto di conquistare la timida Cécile de Volanges, appena uscita di convento e promessa a un uomo di cui la marchesa si vuole vendicare.
Cécile si innamora del giovane Danceny, e Valmont riesce a sedurla ponendosi come intermediario tra lei ed il giovane.
Grazie ad alcuni stratagemmi il visconte vince anche le resistenze di M.me de Tourvel riuscendo a possederla anche carnalmente; ciò nonostante la marchesa lo obbliga a rompere quest’ultima relazione. Valmont scrive una lettera di rottura a M.me de Tourvel nella speranza, che risulterà vana, di riottenere i favori della sua ex amante. La lotta fra i due libertini è ormai inevitabile e la marchesa rivela a Danceny la relazione fra Valmont e Cécile. I due si battono in duello e Valmont muore, ma non prima di aver consegnato al giovane le lettere che smascherano le trame della marchesa di Merteuil. La marchesa, sfigurata dal vaiolo e conosciuta finalmente nella sua reale natura, si isola dalla società, mentre M.me de Tourvel e Cécile si ritirano in convento dove la prima morirà poco dopo.
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