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DETTAGLI EVENTO
29 giu

L’uomo dal fiore in bocca e L’amante

Cortile d’onore di Palazzo d’Arco 29 giugno 2019 21:15

2 atti unici rispettivamente di Luigi Pirandello e Harold Pinter
Regia di Valter Delcomune


L’uomo dal fiore in bocca, ricavata dalla novella Caffè notturno, racconta di un uomo affetto da un male inguaribile (unepitelioma, “il fiore in bocca”) che incontra un viaggiatore che ha perso il treno ed è seduto al caffè notturno in attesa del prossimo.
Con costui l’uomo intavola un dialogo, che per la verità è più un monologo di grande intensità e drammaticità. Nelle sue parole, oltre alla certezza della morte imminente, le sue impressioni, i suoi ricordi, il rimpianto e il dolore per la vita che gli sta sfuggendo.
L’amante risulta in qualche modo sconcertante e inattesa. Sara e Richard hanno inventato un ben strano gioco, che consente loro di reinterpretare la loro vita privata e sociale. È un modo per tener vivo il loro rapporto, un alibi, una fuga da sé o dalla realtà o altro?
Per le due opere la scena unica mette in risalto, più che le differenze, le somiglianze tra Pirandello e Pinter: le strettoie e le difficoltà della vita, l’uso della maschera che l’uno toglie e l’altro indossa, la speranza che comunque c’è sempre in fondo al tunnel.


INGRESSO: posto unico non numerato € 10 senza prenotazione, prevendita la sera dello spettacolo dalle ore 20:00
Per info tel. 339 688 4328 – fiorenza.bonamenti@alice.it www.teatrominimodimantova.it

L’uomo dal fiore in bocca, ricavata dalla novella Caffè notturno, racconta di un uomo affetto da un male inguaribile (unepitelioma, “il fiore in bocca”) che incontra un viaggiatore che ha perso il treno ed è seduto al caffè notturno in attesa del prossimo.
Con costui l’uomo intavola un dialogo, che per la verità è più un monologo di grande intensità e drammaticità. Nelle sue parole, oltre alla certezza della morte imminente, le sue impressioni, i suoi ricordi, il rimpianto e il dolore per la vita che gli sta sfuggendo.

L’amante risulta in qualche modo sconcertante e inattesa. Sara e Richard hanno inventato un ben strano gioco, che consente loro di reinterpretare la loro vita privata e sociale. È un modo per tener vivo il loro rapporto, un alibi, una fuga da sé o dalla realtà o altro?
Per le due opere la scena unica mette in risalto, più che le differenze, le somiglianze tra Pirandello e Pinter: le strettoie e le difficoltà della vita, l’uso della maschera che l’uno toglie e l’altro indossa, la speranza che comunque c’è sempre in fondo al tunnel.


 
TEATRO MINIMO
Nato nel 1966 su iniziativa di Bruno Garilli, il Teatro Minimo deve il suo nome al numero limitato dei suoi componenti nonché alla minuscola sede di Via Isabella d’Este, allestita a proprie spese, con il contributo di pittori, scultori e privati cittadini. Nel 1994 il gruppo si è trasferito in via Gradaro, 7/A, ove ha ristrutturato un locale fatiscente, trasformandolo in teatro.
Nel corso della sua ormai più che cinquantennale attività il “Minimo” ha privilegiato una scelta di testi drammatici, o comunque impegnati, proponendo nuove tendenze teatrali, quali il teatro dell’Assurdo (Albee, Arrabal, Tardieu, Ionesco, Beckett, Pinter, Richardson, ecc.), il teatro documento di Peter Weiss e Dacia Maraini, o autori emergenti, tra cui il mantovano Angelo Lamberti.
Tra i suoi numerosi allestimenti figurano testi di Brecht, De Ghelderode, Cocteau, Flaiano, di Karl Valentin, il Miles Gloriosus di Plauto, un adattamento de Il piccolo principe di A. de Saint-Exupéry, opere di Tardieu e di Achille Campanile e una riuscita edizione de Il sonno dei carnefici di Celli. Dal 1993, con Fedra di Seneca, Prometeo incatenato di Eschilo ed Ecuba di Euripide, il gruppo è approdato ai classici, portando in scena anche I Persiani di Eschilo, e, dopo la scomparsa di Garilli, Medea di Seneca e Antigone di Sofocle.
Numerose pure le letture poetiche: “Poesie d’amore”, “Teatro instabile” di Angelo Lamberti, “Storie di Spoon River”, da Edgar Lee Masters, “Pioveva senza sosta quel giorno su Brest”, da Jacques Prévert, “Alda Merini. Una vita in poesia”, e “La parola incantata. Antologia dei poeti italiani del Novecento”.
Più recentemente, il gruppo si è orientato verso il teatro classico-moderno, presentando opere di Pirandello, tra cui Sei personaggi in cerca d’autore, L’amica delle mogli, Trovarsi, Non si sa come e La ragione degli altri, testi di Ugo Betti, Harold Pinter e Diego Fabbri. Tra le ultime produzioni L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello, L’amante di Pinter e Il medico per forza di Molière.

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