di Molière
Regia di Sergio De Marchi
TEATRO MINIMO
L’opera risale al 1666. Si pensa che Molière abbia composto Il medico per forza per sostenere Il misantropo che non attirava molto pubblico.
Ma questa operina accompagnò l’altra solo a partire dalla ventiquattresima replica.
Sganarello è un boscaiolo beone, che batte sistematicamente la moglie Martina. Per vendicarsi questa lo segnala come grande luminare a due donne che cercano un medico per Lucinda, figlia di Gerontina, che ha perso l’uso della parola. Martina rivela loro che Sganarello ammette di essere medico solo dopo essere stato bastonato a dovere. Cosa che puntualmente accade. Condotto a casa di Gerontina, egli incontra Lucinda, stupisce tutte le donne con le sue chiacchiere e finge di diagnosticare la malattia della giovane. Lucinda però non è veramente muta: la malattia è un tiro mancina che essa gioca alla madre, che non vuole darla in sposa a Leandro, il suo innamorato. Sganarello si mette d’accordo con Leandro, che, travestito da farmacista, incontra Lucinda e la rapisce. Accortasi dell’inganno, Gerontina vuole fare impiccare Sganarello. Ma…
INGRESSO: posto unico non numerato € 10 senza prenotazione, prevendita la sera dello spettacolo dalle ore 20:00
Per info tel. 339 688 4328 – fiorenza.bonamenti@alice.it www.teatrominimodimantova.it
L’opera risale al 1666. Si pensa che Molière abbia composto Il medico per forza per sostenere Il misantropo che non attirava molto pubblico.
Ma questa operina accompagnò l’altra solo a partire dalla ventiquattresima replica.
Sganarello è un boscaiolo beone, che batte sistematicamente la moglie Martina. Per vendicarsi questa lo segnala come grande luminare a due donne che cercano un medico per Lucinda, figlia di Gerontina, che ha perso l’uso della parola. Martina rivela loro che Sganarello ammette di essere medico solo dopo essere stato bastonato a dovere. Cosa che puntualmente accade. Condotto a casa di Gerontina, egli incontra Lucinda, stupisce tutte le donne con le sue chiacchiere e finge di diagnosticare la malattia della giovane. Lucinda però non è veramente muta: la malattia è un tiro mancina che essa gioca alla madre, che non vuole darla in sposa a Leandro, il suo innamorato. Sganarello si mette d’accordo con Leandro, che, travestito da farmacista, incontra Lucinda e la rapisce. Accortasi dell’inganno, Gerontina vuole fare impiccare Sganarello. Ma…
TEATRO MINIMO
Nato nel 1966 su iniziativa di Bruno Garilli, il Teatro Minimo deve il suo nome al numero limitato dei suoi componenti nonché alla minuscola sede di Via Isabella d’Este, allestita a proprie spese, con il contributo di pittori, scultori e privati cittadini. Nel 1994 il gruppo si è trasferito in via Gradaro, 7/A, ove ha ristrutturato un locale fatiscente, trasformandolo in teatro.
Nel corso della sua ormai più che cinquantennale attività il “Minimo” ha privilegiato una scelta di testi drammatici, o comunque impegnati, proponendo nuove tendenze teatrali, quali il teatro dell’Assurdo (Albee, Arrabal, Tardieu, Ionesco, Beckett, Pinter, Richardson, ecc.), il teatro documento di Peter Weiss e Dacia Maraini, o autori emergenti, tra cui il mantovano Angelo Lamberti.
Tra i suoi numerosi allestimenti figurano testi di Brecht, De Ghelderode, Cocteau, Flaiano, di Karl Valentin, il Miles Gloriosus di Plauto, un adattamento de Il piccolo principe di A. de Saint-Exupéry, opere di Tardieu e di Achille Campanile e una riuscita edizione de Il sonno dei carnefici di Celli. Dal 1993, con Fedra di Seneca, Prometeo incatenato di Eschilo ed Ecuba di Euripide, il gruppo è approdato ai classici, portando in scena anche I Persiani di Eschilo, e, dopo la scomparsa di Garilli, Medea di Seneca e Antigone di Sofocle.
Numerose pure le letture poetiche: “Poesie d’amore”, “Teatro instabile” di Angelo Lamberti, “Storie di Spoon River”, da Edgar Lee Masters, “Pioveva senza sosta quel giorno su Brest”, da Jacques Prévert, “Alda Merini. Una vita in poesia”, e “La parola incantata. Antologia dei poeti italiani del Novecento”.
Più recentemente, il gruppo si è orientato verso il teatro classico-moderno, presentando opere di Pirandello, tra cui Sei personaggi in cerca d’autore, L’amica delle mogli, Trovarsi, Non si sa come e La ragione degli altri, testi di Ugo Betti, Harold Pinter e Diego Fabbri. Tra le ultime produzioni L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello, L’amante di Pinter e Il medico per forza di Molière.