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RASSEGNA STAMPA
Testata: SCENA - Notizie U.I.L.T. n. 55
Data: 01/01/2009
Articolo riferito allo spettacolo: 
Rebecca la prima moglie
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REBECCA, LA PRIMA MOGLIE


“La notte scorsa ho sognato che tornavo a Manderley”. Così inizia il romanzo più famoso di Daphne Du Maurier, considerato un classico della letteratura gotica e di quella romantica. Una giovane donna s’innamora del ricco e affascinante Maxim de Winter, rimasto vedovo di recente. Arrivati a Manderley, la splendida tenuta dei de Winter, la ragazza si accorge che Rebecca, la prima moglie, è più viva che mai nella memoria di tutti coloro che l’hanno conosciuta, che la sua presenza si allunga come un’ombra cupa e inquietante sul suo matrimonio, sulla sua identità, sulla magnifica dimora. Un romanzo grandioso sulla gelosia, la memoria, il passato e il presente, inesorabilmente legati tra loro.
Daphne Du Maurier (1907-1989) nasce a Londra. Inizia a scrivere giovanissima. Nonostante i suoi primi romanzi siano ben accolti, è con la pubblicazione di Rebecca (1938) che diventa un’autrice di successo internazionale. La trasposizione cinematografica del romanzo, realizzata da Alfred Hitchcock nel 1940, valse al regista l’Oscar e a Rebecca una fama che dura immutata da settant’anni.
Se c’è una caratteristica che non ha mai fatto difetto all’Accademia “Francesco Campogalliani” è la versatilità nella scelta dei titoli come degli allestimenti. Dinamico ed attuale lo stile di “Rebecca, la prima moglie”, che ha debuttato lo scorso ottobre al Teatrino di Palazzo D’Arco di Mantova, frutto della passione che la regista Maria Grazia Bettini nutre per il romanzo “giallo”. La riscrittura di Alberto Cattini ha accentuato i risvolti metafisici mediante la concretizzazione del personaggio eponimo (interpretato da Isabella Bertolini), assente nell’originale di Daphne Du Maurier, che la regia ha inserito come presenza ingombrante e condizionante. Ottimo l’equilibrio tra la dimensione graziosa e puerile che ruota attorno all’iniziale scoperta del mondo da parte della seconda moglie e della sua affezionata cameriera, e la dimensione gotica tragica, noir di cui è protagonista, ancora più della stessa Rebecca, la governante Danvers (la brava Francesca Campogalliani), tormentata, cupa, spettrale detentrice di un ordine soprannaturale che viene imposto alla realtà terrena. La regista, sfruttando appieno le straordinarie abilità di tutti gli interpreti (Adolfo Vaini, Silvano Palmierini, Cristina De Biasi, Federico Finazzer, Italo Scaietta, Giulia Cavicchini, Roberta Bonfiglio, Ettore Spagna, Paolo Soncini), ha potuto ridurre al minimo la gestualità concentrando il messaggio espressivo negli sguardi. Sperduto, dolce, ingenuo, ma non sciocco quello della seconda moglie (Rossella Avanzi). Una maschera, con la facoltà di astrarsi propria di chi porta un pesante fardello, il volto del marito (Diego Fusari).
ACCADEMIA TEATRALE “FRANCESCO CAMPOGALLIANI”
Teatrino di Palazzo D’Arco
Piazza D’Arco, 2 - 46100 Mantova
tel. e fax 0376.325363
teatro.campogalliani@libero.it
www.teatro-campogalliani.it


L’ACCADEMIA TEATRALE “FRANCESCO CAMPOGALLIANI” in Rebecca, la prima miglie L’ACCADEMIA TEATRALE “FRANCESCO CAMPOGALLIANI” in Rebecca, la prima moglie